I
sindaci “disobbedienti”
non
si arrendono e anche dopo l’approvazione al Senato del disegno
di legge
Cirinnà sulle
unioni civili tra persone dello stesso sesso, molti amministratori e
funzionari sono sul piede di guerra.
Un
ostacolo sembra sorgere infatti in sede di esame alla Camera dei
deputati: quello dei numerosi sindaci e altri funzionari, in tutta
Italia, che chiedono l’obiezione di coscienza in merito alla
celebrazione delle unioni gay, in quanto contraria alle loro profonde
convinzioni morali e religiose. Appuntamento giovedì alla Camera
dei Deputati dove
si terrà una conferenza stampa alle ore 11:30, ( presso la Sala
Stampa, via della Missione 4), promossa dall’associazione ProVita
onlus,
presieduta da Toni Brandi, in collaborazione con il deputato azzurro
Fabrizio Di Stefano.
Saranno
tanti i sindaci in trasferta a Roma, tra i quali il Sindaco di
Castiglion Fiorentino,Mario
Agnelli,
ben noto alle cronache prima, durante e dopo il dibattito sulla legge
Cirinnà, il quale si è molto esposto dichiarando alla stampa di non
voler celebrare unioni omosessuali. Saranno presenti il portavoce di
ProVita onlus, Alessandro
Fiore,
promotore dell’iniziativa. Concluderà l’incontro Massimo
Gandolfini,
presidente del Comitato organizzatore del Family Day, il quale si
esprimerà anche riguardo alle prossime elezioni amministrative. Chi
conosce l’associazione ProVita sa che si è sempre battuta per
l’obiezione di coscienza riguardo i temi sensibili. "Abbiamo
sempre radicalmente denunciato il disegno di legge Cirinnà anche
perché è discriminatorio nei confronti delle persone coinvolte
nella celebrazione dei “matrimoni” omosessuali: innanzi tutto gli
ufficiali di Stato Civile che si troverebbero costretti a redigere
atti contrari alle proprie ragioni morali o religiose". ProVita ha
infatti ricevuto molte segnalazioni di sindaci in tutta Italia che
troverebbero, in coscienza, inaccettabile celebrare un’unione
omosessuale. Chiedono quindi che nell’articolato venga inserito un
provvedimento che consenta la possibilità di dichiararsi obiettori
di coscienza.
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