Dalle pagine del "Corriere della Sera" dell' 8 giugno scorso, leggo un articolo firmato da Gian Antonio Stella, il quale polemizza sull'utilizzo dei Bronzi di Riace utilizzati in uno spot promozionale della Regione Calabria.
Ma lo stesso giornalista, che tanto si è sdegnato per la campagna promozionale calabrese, nulla dice su l'Europride, la manifestazione come "momento di visibilità europea di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali" - così come descritto sul sito dell'evento – svoltosi ieri nella città Santa.
Mi chiedo, allora, come si possa criticare uno spot, in cui sono stati inseriti due capolavori della nostra storia culturale, e non proferire parola su una manifestazione provocatoria, e poco rispettosa del mondo sociale e cattolico.
Ovviamente non discuto i gusti sessuali di nessuno, poiché ognuno è libero di vivere la propria vita ed intimità come meglio crede. Tuttavia, quando le legittime scelte personali diventano motivo di ostentazione, non mi trovo più d'accordo, neanche se questi eventi fossero organizzati per rivendicare l'orgoglio eterosessuale, maschilista o femminista che sia, così come se si fosse trattato di uno di quei tour a sfondo sessuale ed erotico, (vedi l'erotica tour).
Anche la scelta di Roma, sede del Vaticano, quale scenario per questa parata ricca di atteggiamenti blasfemi, è evidentemente provocatoria verso il mondo cattolico.
Leggendo le ultime agenzie di stampa, apprendo anche che si fa la fila per essere fotografati in pose equivoche sotto la statua di Papa Wojtyla , e che sono presenti molti cartelli e slogan contro il Papa e la Chiesa.
Concludendo, visto che la sinistra si è sempre resa paladina di queste manifestazioni, così come fanno per la realizzazione di una società multi-etnica e multi-culturale, mi piacerebbe se l'anno prossimo pensassero di organizzare l'europride o il gaypride nella città della Mecca....
chissà cosa accadrebbe!
Nessun commento:
Posta un commento