Il professor Quiriconi, la cui presenza nella città, sia a livello di vita sociale che culturale è pressochè sconociuta poichè impegnato evidentemente nella sua attività didattica, s'inerpica in un' ingiustificata azione di difesa del Rettore Cuccurullo e del suo operato tout court , in quanto nessuno ha mai parlato della sua attività gestionale dell'Università D'Annunzio (il raddoppio degli studenti, la moltiplicazione del personale docente, il completamento e l'ampliamento delle strutture edilizie, la crescita del valore della ricerca, etc.etc.)
E' quanto afferma in una nota il senatore Fabrizio Di Stefano, in replica alle dichiarazioni del professor Giancarlo Quiriconi.
La mia esternazione riguardava semplicemente la convenzione fatta dall'Università D'Annunzio con il teatro di un'altra regione - continua Di Stefano - a scapito dell'unico Teatro di Tradizione della Regione, oltretutto con sede a Chieti, la stessa città dell'Ateneo. Aggiungo che, questa convenzione, se applicata, costringerà gli studenti a frequentare stage a Roma, con evidente aumento dei costi, e un consequenziale depauperamento del territorio abruzzese.
Se tutto questa è lesa maestà, allora ha ragione il prof. Quiriconi, a brandire la spada in una difesa irruenta del suo capo; ma proprio lui che invece parlava di attacchi virulenti ha poi questa reazione, addirittura rabbiosa?
Ed in merito agli attacchi del Pd il Senatore aggiunge: Quanto alla gestione economica, il PD dovrebbe andare a rivedere le cifre snocciolate, poichè nel 2008, con un Governo Nazionale di centrosinistra, così come quello Regionale e Cittadino, il Teatro Marrucino ha ricevuto, a titolo di finanziamento, quasi 3 milioni di euro che, con una programmazione discutibile e una gestione fallimentare, non solo li ha spesi tutti, ma ha anche continuato ad accumulare grandi debiti.
Nel 2009, nel bilancio fatto dal centrosinistra a guida Paolini, si prevedeva, sempre per il Marrucino, l'azzeramento del milione di euro previsto dalla Legge 40 per le macroscopiche carenze di gestione, e per la stessa motivazione, analoga sorte aveva subito il finanziamento ministeriale . Tali carenze avevano rischiato di far perdere la qualifica di Teatro di Tradizione al Marrucino.
Solo con la nostra gestione, invece, si è riusciti a recuperare i requisiti per conservare la qualifica ministeriale, altrimenti persa e, una volta data la stabilità ai conti, abbiamo consentito alla Regione di riprendere il finanziamento, seppur in maniera ridotta, in linea, del resto, con i tagli subiti da tante altre istituzioni culturali. Analogalmente ci siamo mossi con il Ministero, che è tornato a sostenere il Marrucino, pur a fronte di situazioni pregresse ancora da regolarizzare.
Il centrosinistra dovrebbe, quindi , avere il pudore di non parlare su questi argomenti, se non per ammettere d'aver procurato un buco economico, con un deficit di 5 milioni di euro, da loro stessi dichiarato con il voto sul documento specifico in Consiglio Comunale.
Oggi il Teatro Marrucino, con solo 1 milione di euro, a fronte dei 3 che nel 2008 gestiva il centrosinistra, ha affinato una programmazione eccellente, in particolar modo la lirica, non trascurando però la prosa e il teatro contemporaneo, grazie anche alla Fondazione Carichieti che ci ha consentito lo straordinario connubio con l'Istituzione Sinfonica Abruzzese.
In conclusione, e in replica al Rettore Cuccurullo, Di Stefano afferma:
Quanto al Magnifico Rettore, che non accetta una mia critica, su una scelta, a mio avviso sbagliata e penalizzante per il territorio, posso dire che ciò che è stato proposto al Teatro dell'Opera di Roma era un'azione già avviata dal sottoscritto, unitamente al Preside Trinchese, come del resto testimonia lo scambio di lettere ufficiali.
Alla sua palesata disponibilità di collaborare con la città , io rispondo "benissimo"!, allora lo faccia per davvero ed inizi con il riportare sul Colle almeno una facoltà. Questo è quello che la città si aspetta, ed il sottoscritto è disponibilissimo a sedersi a tavolino per dare tutto l'impegno possibile affinché ciò accada realmente, ed evitare che gran parte degli studenti fuori sede vada, come adesso accade , a risiedere in altre città vicine.
Questa è la vera motivazione delle mie esternazioni, che non hanno, come lui allude, mire elettoralistiche universitarie, anche perchè io non sono candidabile al ruolo di Rettore e, con il Decreto Gelmini, convertito in Legge, mi pare che neppure lui possa più farlo.
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Ufficio Stampa Sen. Fabrizio Di Stefano