CHE PREVEDEVA LA LORO DEFINITIVA ABOLIZIONE"
Senatore Fabrizio Di Stefano, ripartiamo dal 2002 quando in consiglio regionale lei ebbe la sfrontatezza di presentare un disegno di legge per abolire le pensioni ai deputati regionali. Lei era, se ricordiamo bene, capogruppo di Alleanza Nazionale. Come venne accolta la sua proposta?
"Non trovò nessuna accoglienza, anche da parte di esponenti di quelle forze politiche che oggi fanno a gara per schierarsi, a parole, contro ¡I vitalizio. La verità è che trovai ovunque porte sbarrate. Le accuse più benevole che ricevetti furono di qualunquista e demagogo." Oggi però c'è un clima diverso. Il Pd ha annunciato, per voce del segretario regionale Paolucci una sua proposta per abolire il vitalizio e ci sono stati altri pronunciamenti contro un privilegio francamente difficile da accettare nei tempi che viviamo. Può essere la volta buona per arrivare ad un risultato concreto. "Certo, ma non servono molte chiacchiere. La strada potrebbe essere semplicissima, se davvero c'è la volontà di agire: basta, come ho detto già nella intervista rilasciata a II Centro, riprendere il mio disegno di legge e portarlo all'approvazione del'aula. Se davvero si vuole incidere sui costi della politica non ci si può limitare a proclami o a dichiarazioni di principio: occorre operare e riformare un sistema che fa acqua, proprio perché nel tempo vi si sono aperte consistenti falle. Parlo del sistema politico".
Si spieghi meglio, senatore Di Stefano.
"La politica è passione, è sentire il peso di una rappresentanza, è cercare di dare risposte a coloro che ti hanno delegato e alla società che ti ha espresso. Se l'atteggiamento di chi fa politica non è questo, se non si recupera quello spirito diservizio che deve animare chiunque si propone alla guida di una pubblica amministrazione, la crisi di credibilità dei partiti e della politica in genere non potrà che aggravarsi. L'impegno nosfro è oggi evitare che questo poss accadere".
Difficile però che questa svottt possa esserci se continuiamo ad avere un parlamento di nominati... "Ha ragione, ma sta ai partiti formare e indicare una classe dirigente, su questo credo che sic tutti d'accordo. I partiti però trovanti la loro legittimazione nel conse : dei cittadini ed è scontato che a rappresentanza politica non p: che nascere dal rapporto con gì elettori. Da questo ragionamento nasce la necessità di far ricorso alle primarie, non solo per indicare i candidati alle amministrativa ma anche, e aggiungerei soprattutto, alle politiche, se continuerà ad essere ape -cata l'attuale legge elettorale".
Parliamo della situazione abruzzese i guai del terremoto, la situazione della sanità, le riforme da fare per far quadrare i conti che non trovano il consenso necessario, ma anzi fanno levare barricate spesso dettate da un mai tramontato campanilismo, danno un quadro che non può non preoccupare. E' d'accordo? " La situazione non è facile e per più aspetti, il momento che viviamo è straordinario, anzi, a livello mondiale. Per superarlo occorre che tutti mostrino responsabilità massima, e dicendo tutti parlo innanzitutto della classe politica dirigente, ma anche degli imprenditori, dei sindacati e degli stessi cittadini. Dalla crisi si esce tutti insieme e ognuno, ripeto, deve fare la sua parte".
Parliamo della situazione abruzzese i guai del terremoto, la situazione della sanità, le riforme da fare per far quadrare i conti che non trovano il consenso necessario, ma anzi fanno levare barricate spesso dettate da un mai tramontato campanilismo, danno un quadro che non può non preoccupare. E' d'accordo? " La situazione non è facile e per più aspetti, il momento che viviamo è straordinario, anzi, a livello mondiale. Per superarlo occorre che tutti mostrino responsabilità massima, e dicendo tutti parlo innanzitutto della classe politica dirigente, ma anche degli imprenditori, dei sindacati e degli stessi cittadini. Dalla crisi si esce tutti insieme e ognuno, ripeto, deve fare la sua parte".
Ci sono però evidenti scollamenti non solo tra i partiti, vedi la gestione della sanità e della ricostruzione aquilana. Anche sulle riforme non si trova accordo.
"Ed invece bisogna trovare modo di remare, mi permetta la scontata metafora, tutti insieme per raggiungere la meta. Ed anche per turare eventuali falle ed evitare possibile scogli".
Lei parla come Tremonti che ha citato il Titanic. Se va a fondo anneghiamo tutti...
"C'è il Titanic da salvaguardare, ma ci sono anche le piccole imbarcazioni che vanno tenute a galla e fatte arrivare al giusto approdo. La politica ha il dovere di occuparsi dei grandi e dei piccoli temi e quel che vale a Roma vale anche in periferia. Ripeto: è il momento della responsabilità che deve mettere al bando strumentalizzazioni, interessi di parte, speculazioni ideologiche. Sono convinto che ce la faremo, la la strada non può che essere quella che ho Indicato".
ARTICOLO RIPRESO DAL MENSILE "IL PRIMO" - ANNO IV, NUM. 2 SETTEMBRE 2011. PAG. 20-21
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