E' quanto commenta in una nota il senatore PdL Fabrizio Di Stefano.
"La questione è stata assegnata al Senato e, conseguentemente, sarà qui che faremo valere le nostre ragioni - continua il Senatore- tenendo
conto che, tra l'altro, secondo studi accreditati, l'attuazione del
Decreto nell'immediato, non comporterà un risparmio, bensì un aumento
dei costi per l'apparato dello Stato. E solo una sua eventuale completa
applicazione porterà tra due anni, un risparmio nell'ordine, solo, di
alcune decine di milioni di euro che non credo siano sostanziali per la
situazione del nostro Paese, specie se, come auspichiamo, e come va
sbandierando il Governo Monti, tra due anni la crisi dovrebbe essere già
superata. Se si voleva effettivamente utilizzare un risparmio incidendo
sullo strumento delle province, allora bisognava abolirle tutte. Questa
proposta invece non ha senso, soprattutto in termini economici, tant'è
che il Decreto non specifica esattamente se ci sia e quale sia per il
2013 l'eventuale risparmio.
Resta infine - conclude il Senatore Di Stefano - la
questione dal punto di vista procedurale per la quale già diversi sono i
ricorsi di incostituzionalità: non si capisce perché si è utilizzato lo
strumento del Decreto Legge anziché la Legge ordinaria, visto che non
se ne ravvisa l'urgenza in quanto la sua attuazione andrà in vigore solo
nel 2014. Di questo sicuramente ne faremo oggetto di discussione nelle
commissioni competenti ed eventualmente anche in Aula"
Nessun commento:
Posta un commento