"Abbiamo
tenuto bloccata per tutta la durata della riunione, la commissione
Affari Costituzionali del Senato, discutendo sulle motivazioni della
nostra Pregiudiziale di incostituzionalità in merito al
riordino delle Province, con toni anche aspri, soprattutto con il
Presidente della Commissione Vizzini (eletto nel PdL e poi passato
nel centro sinistra)".
Questo il commento del Senatore PdL Fabrizio Di Stefano a margine della seduta odierna della Commissione Affari Costituzionali del Senato.
"Lo stesso ha dichiarato - aggiunge il Senatore - che con prerogativa che
gli concede il regolamento, avrebbe comunque portato avanti la
discussione e la valutazione del Decreto, in quanto il voto positivo
della Pregiudiziale di incostituzionalità ha valenza
vincolante solo se approvata anche dall'Aula.
Alla
luce di questa sua dichiarazione e di quella del capogruppo del PD -
Senatore Bianco – il quale ha dichiarato in Commissione che il suo
gruppo avrebbe, all'unanimità, votato contro la nostra
pregiudiziale unitamente al voto contrario delle altre
formazioni del centro-sinistra e del Presidente, avrebbe comunque
fatto sì che il nostro provvedimento non trovasse in quella sede i numeri sufficienti per essere approvato.
Abbiamo a questo punto deciso di chiedere lo spostamento della votazione
direttamente all'Aula.
La
nostra
azione è però servita a fa dichiarare al Governo, attraverso il
Ministro Patroni Griffi, presente in Commissione, la propria
disponibilità a rivedere in alcuni
passaggi il Decreto. Abbiamo altresì annunciato la
riproposizione dello stesso in Aula, dove l'eventuale voto positivo,
avrebbe valenza vincolante per l'iter procedurale. Credo che il Governo
abbia avuto contezza, attraverso la nostra azione, che il suo Decreto non
avrà percorso agevole.
Sto
comunque predisponendo - conclude Di Stefano - tutta una serie di emendamenti con altri
colleghi, che sin dall'iter in commissione nelle prossime settimane,
potrebbero modificare nel senso da noi voluto questo Decreto".
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